VAL DI SCALVE (BG)
La diga del Gleno
Tra natura e archeologica industriale
IN PROGRAMMAZIONE
Avete mai esplorato un imponente e mastodontico reperto di archeologia industriale immerso in un ambiente alpino magnifico?
Nel cuore delle orobie, a 1500 metri di quota, in una piccola ed incantevole valle ai piedi della Presolana, si possono ancora visitare i resti di un’antica diga, testimonianza di una tragica catastrofe dello scorso inizio secolo.
Era il 1° dicembre del 1923, quando la sezione centrale della diga sul torrente Gleno cedette. Svariati milioni di metri cubi d’acqua sfondarono lo sbarramento in calcestruzzo e, con una furia devastante, si riversarono in valle portando con sé oltre 300 vite e tutto ciò che incontrarono.
Ciò che allora la natura risparmiò di quell’opera è ancora lì oggi, quasi fosse un monito per ricordare all’uomo quali possono essere le conseguenze quando decide di intervenire in maniera determinante sul corso dei suoi eventi.
Un facile ed accessibile sentiero panoramico conduce sino a piedi di quel mausoleo. Il percorso oltre a regalare magnifici scorci sulla Presolana e sulla sottostante Val di Scalve, attraversa fitti boschi di abeti e faggi, dove i raggi del sole che filtrano tra i rami creano atmosfere davvero suggestive.
Un itinerario che non è solamente un cammino nella natura ma è anche e soprattutto un viaggio nella storia di un luogo e della sua tragedia che non può essere dimenticata.
Alessandro Buttarelli
Guida Ambientale Escursionistica
Informazioni generali
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Programma
Il ritrovo è a Vilminore di Scalve. Qui compatteremo il gruppo ed ottimizzeremo le auto per i pochi chilometri restanti sino a Pianezza, località in cui ha inizio il nostro percorso; in questo modo non avremo difficoltà nel trovare posto all’interno del piccolo parcheggio.
Con il facile e panoramico sentiero 411 in circa un’ora si arriva alla diga, ma prima di visitare i resti dell’antico rudere faremo una breve deviazione verso l’osservatorio Paragulì, una piccola torretta in legno per l’avvistamento della fauna, dalla quale si ha un’ottima vista sulla Presolana e su tutta la Val di Scalve. L’ultimo tratto del sentiero 411 che porta alla diga è davvero spettacolare, un lungo e sinuoso serpentone che corre sul vertiginoso fianco della vallata; infatti dopo aver vinto la maggior parte del dislivello grazie ad una serie di stretti tornanti nel fitto bosco il paesaggio si aprirà ampio davanti a noi e dopo aver aggirato uno sperone di solida roccia i resti dell’imponente opera comparirà alla nostra vista.
Approfitteremo degli spazi in prossimità della diga, dov’è presente il piccolo bacino generato dal nuovo sbarramento, per fare una sosta e rifocillarci.
Dopo la pausa riprenderemo il cammino con il sentiero che scende sul lato opposto della vallata, in modo di avere anche un’altra visuale sul rudere che ci lasciamo alle spalle prima di reimmergersi nel rigoglioso bosco alpino. Il sentiero, questa volta un poco più tecnico ed accidentato del precedente ci riporterà alle auto.
Per chi volesse prima del rientro, proprio nei pressi del parcheggio, dovrebbe essere disponibile una simpatica locanda per rinfrescante birra in compagnia.